LA CREMAZIONE

La cremazione rappresenta uno dei fenomeni più salienti dalla fine dell’età del bronzo.
Il secolo XII e X a.c. ha visto un diffuso espandersi dei riti funerari, che si concludevano con l’atto crematorio, atto che nel reggiano è ben documentato dalle ricerche condotte sulla Necropoli di Bismantova.

Il rito funerario con la cremazione viene riproposto in Europa dalla metà dell’800, sotto la spinta di valori etici ed ideali, il quale, pur avendo subito significative variazioni nel tempo trascorso, ha mantenuto un valore fondamentale, costituito dalla forte affermazione della libertà individuale, pur nel pieno rispetto delle tradizioni e delle convinzioni di ogni singolo individuo.

La cremazione anche se ricollegata ad una tradizione antica, risulta essere una scelta estremamente attuale, dal momento che rappresenta un atto con evidenti risvolti sociali, rappresentando una valida soluzione ai problemi di spazio, di salute pubblica, di ambiente e di oneri delle pubbliche amministrazioni.

La cremazione può essere considerata un rito universale, che esalta la sacralità della morte, che evita al corpo umano il disfacimento come risultato di una scelta razionale ed ecologica, che rispetta la vita senza sottrarre ai vivi spazio e risorse, senza inquinare i nostri elementi più importanti: la terra, l’acqua e l’aria.

La cremazione è l’ultimo dono alla vita di coloro che la vita amano

Tutti coloro che scelgono la cremazione decidono completamente del proprio destino. L’atto crematorio è un fatto essenziale di crescita culturale, che contribuisce a dissipare le diffidenze e pregiudizi.

L’ulteriore scelta fatta in vita di restituire le proprie ceneri alla natura, conferisce alla cremazione un ulteriore significato simbolico, la scelta di un percorso che ricongiunge l’uomo alla natura.